Vites Voci e vini transfrontalieri

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luglio 5th, 2019
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Nel 2014 e 2015 la Società Storica Val Poschiavo, all’interno del progetto Interreg ECHI II (Etnografie italo-svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale),  ha promosso una ricerca sul patrimonio immateriale vitivinicolo a cavallo tra Svizzera e Italia con lo scopo di far emergere la ricca documentazione cartacea e orale del commercio del vino e della viticoltura valposchiavina. Le ricerche sul campo e d’archivio, condotte dalla nostra socia Sara Roncaglia, hanno permesso di delineare un primo quadro d’indagine, consistente nei profili dei principali viticoltori svizzeri che coltivano la vigna in Valtellina e vinificano in Valposchiavo.

Nel 2016-2017,  la Società storica Val Poschiavo, in collaborazione con il Museo etnografico di Tirano, ha risposto a un bando pubblico della Regione Lombardia per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale di area lombarda, con l’intento di  continuare l’esperienza di dialogo tra i due territori, uniti al di là del confine politico. Il focus del progetto, coordinato da Sara Roncaglia con la collaborazione di Sara Zanisi, è stato incentrato su un aspetto non ancora attentamente preso in considerazione nella fase precedente, ovvero le pratiche di lavoro delle donne che operano nelle vigne valtellinesi gestite da proprietari svizzeri.

Dalle prime ricerche è emerso un patrimonio ricco di conoscenze e relazioni interculturali che hanno come fulcro le pratiche della vigna, della vinificazione, del commercio e della fruizione del vino. Attorno a questo intreccio di saperi si innesta la terza parte del progetto, promosso dall’Institut für Kulturforschung Graubünden, anche Istituto grigione per la ricerca sulla cultura (Chur-Svizzera) e coordinato da Sara Roncaglia, che dal 2018 al 2021, ha il compito di ampliare e valorizzare, attraverso una monografia di ricerca, la pluralità delle voci dei testimoni incontrati fino ad adesso. In questo dialogo composito si assiste non a una uniformità di idee e di pratiche, ma a un affresco di esperienze in grado di restituire la complessità di una zona di confine.

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